Il progetto2024-10-03T12:29:23+02:00

Dati epidemiologici europei (eCDC) e italiani (ISS) riportano che circa un 50% di soggetti a cui viene diagnosticata la infezione da HIV presentano una situazione clinica già avanzata, ossia stadio C della malattia (AIDS conclamata) o immunocompromissione con conta dei linfociti CD4 < a 350/mmc o < 200/mmc a seconda delle definizioni.

L’infezione, cioè, è già presente da un significativo numero di anni (5 -10). La domanda principale, che in campo medico scientifico si è posta e continua a porsi, è se si poteva fare una diagnosi prima, in anticipo rispetto a quella osservata. Anticipare la diagnosi previene nuove infezioni (i soggetti non in trattamento antiretrovirale in quanto inconsapevoli sono fonte di circa il 40 % delle nuove infezioni) e permette al soggetto malato, che entra subito in un percorso di cura, di avere una aspettativa di vita decisamente superiore rispetto a coloro che si presentano con una diagnosi tardiva.

Si stima che i soggetti HIV positivi in Italia che non sono a conoscenza della propria malattia (inconsapevoli) siano circa 15000 (Dati ISS, Mammone 2016, Regine 2018). Di essi, 1200 circa vivono in Piemonte, inclusi nei circa 10000 pazienti viventi con HIV (numero che si ricava dai dati del SEREMI) nella nostra regione. Tale dato (1200 inconsapevoli) si evince considerando che il Piemonte contribuisce con l’8% dei casi al numero dei sieropositivi in Italia (circa 150.000) ed applicando le stesse percentuali anche agli inconsapevoli.

Riguardo all’infezione da HCV, si posseggono pochi dati sul grado di malattia al momento della diagnosi, perchè non è attivo un registro di sorveglianza; tuttavia dati della letteratura scientifica indicano attorno al 20% le persone che vengono diagnosticate in una fase avanzata.

Sempre per quel che concerne la infezione da HCV, si stima che i pazienti inconsapevoli siano in numero 10 volte superiori a quelli con HIV, nella survey condotta dalla associazione EPA C, e addirittura 20 volte superiori, nella stima Kondili e co.

Nel dibattito scientifico degli ultimi 10 anni, è emerso chiaramente come le diagnosi di entrambe le patologie possono essere anticipate (diagnosi precoci) attraverso una maggiore attenzione alla possibile presenza di tali infezioni in occasione di controlli medici generali o per altre patologie e/o attraverso la prescrizione dei test diagnostici (sierologici) in presenza di determinati fattori di rischio. Sono le cosiddette “occasioni perse“ (missed opportunities).

Sul versante sociale, invece, è opinione comune che la incapacità delle campagne informative di raggiungere in maniera efficace la popolazione riduca la percezione del rischio e di fatto non costituisca un input, per la popolazione con comportamenti a rischio, ad eseguire con continuità i test diagnostici.

Vengono pertanto a delinearsi 2 principali campi di intervento, ossia sulla offerta del test (in ambito biomedico o comunque legato alle cure) e sulla domanda (ambito educazionale, informativo, sociale). La sovrapposizione di alcuni fattori di rischio comuni tra le due patologie, unito anche alla impossibilità ad una prevenzione attraverso un vaccino, rende ipotizzabile e fattibile un percorso comune di diagnosi precoce.

Il progetto HIV-HCVfree punta ad implementare sia la offerta che la domanda di esecuzione dei test per HIV e HCV in ambito della città di Torino e provincia (con possibili ritorni positivi anche in ambito regionale), per diagnosticare il più precocemente possibile tali patologie e ridurre il numero degli inconsapevoli cioè di tutti i potenziali “late presenters”.

 

  • Formare medici di medicina generale (MMG) e specialisti ambulatoriali (SA), di alcune specialità “chiave” in questo campo sulle strategie per arrivare ad una diagnostica precocce di HIV e HCV
  • Diagnosticare il maggior numero possibile di inconsapevoli HIV e/o HCV
  • Ridurre di conseguenza il numero di contagi da soggetti inconsapevoli
 

Basata sull’offerta

  • Scouting di Medici di Medicina generale (MMG ) e Specialisti Ambulatoriali (SA) interessati e/o interessabili al progetto, partendo da un pool di professionisti, che si è creato in questi anni , i quali costituiscono un network già attivo e coinvolgibile anche in questa fase. La strategia di sviluppo è pertanto quella a cerchi concentrici.
  • Condivisione ed utilizzo di un sito web (HIVHCVfree.it) che funga da contenitore di materiale scientifico e di interfaccia per lo scambio di informazioni , discussione /gestione/epicrisi di casi clinici.
  • Riunioni in presenza (compreso un convegno annuale) o via web per aggiornamento, scambio di esperienze. I riferimenti scientifici e legislativi di riferimento principali sono costituiti da :
    • le HIV Indicator Conditions : guida redatta dal European CDC
    • il documento regionale “Politiche di offerta del test HIV in Piemonte “
    • il decreto del Ministero della Salute “Screening nazionale gratuito per la eliminazione del virus HCV”
  • Fornitura di test. Fase pragmatica, in cui ai professionisti coinvolti viene data la possibilità di effettuare i test HIV e HCV (approvati CE e commercializzati in Italia) presso il proprio studio medico

Basata sulla domanda

  • “Colonizzare”, “parassitare” (per analogia con quanto fanno i virus) i social media (facebook, instagram, gruppi , etc.) con informazioni e tutorial, stimolando discussione ed interessi.
  • Spingere gli utilizzatori, secondo una strategia di nudging o spinta gentile , alla esecuzione dei test HIV e HCV, focalizzando i messaggi sulla importanza, per sé stessi, di una diagnosi precoce e , per gli altri, di una salvaguardia e protezione dal contagio

Cronoprogramma

  • Survey sugli MMG e SA riguardante il numero approssimativo di test HIV e HCV richiesti in un anno di pratica clinica: 1 mese
  • Formazione iniziale degli MMG e SA sulle strategie proprie del progetto e gli strumenti utilizzati/utilizzabili (sito web, test rapidi): 2 mesi
  • Parallelamente, individuazione , elaborazione e produzione , da parte dello staff attivo sui social, di materiale informativo/ educativo sulle modalità di contagio con HIV e HCV e soprattutto sui percorsi per eseguite i test diagnostici sviluppo del progetto: 18 mesi
  • Sintesi, raccolta ed elaborazione dati e restituzione: 2 mesi

Indicatori di risultato

  • N° di test ( HIV e HCV) richiesti dai medici (% di aumento rispetto al basale)
  • N° di nuove diagnosi di infezioni da HIV e HCV
  • N° di test HIV eseguiti nel territorio torinese
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