1 dicembre 2022, Giornata mondiale AIDS
Vi presentiamo alcune informazioni riguardo agli sviluppi dell’AIDS e della sua cura in riferimento all’ultimo anno.
- Le infezioni in Italia nel 2021 (1770 casi) sono in lieve rialzo rispetto al 2020. Questo dato era atteso, dato che la pandemia ha fortemente penalizzato l’accesso al test
- Si conferma comunque una diminuzione dei nuovi casi rispetto a qualche anno fa
- Ancora molto alta (> 50 %) la percentuale di coloro che arrivano “ tardi “ (= già in AIDS) alla diagnosi
- Bisogna implementare l’invio / accesso al test HIV
- Gli stranieri NON ci portano l’ HIV: è in costante calo la percentuale delle nuove infezioni negli stranieri
Le terapie antiretrovirali
- Grandissima efficacia nel tempo
- Non “ guariscono “ ma cronicizzano la malattia
- Sono anche la miglior difesa / strategia contro la trasmissione: U ( undetectable ) = U ( untransmittable)
Dal comunicato stampa dell’European Centre for Diseases Prevention and Control del 30 / 11 / 22 in occasione della giornata mondiale AIDS:
“Vi è una necessità cruciale di aumentare rapidamente i test dell’HIV, dato l’impatto negativo della pandemia di COVID-19 sui servizi di test nella regione (europea) . Le risorse di sorveglianza clinica e sanitaria pubblica sono state sovraffollate durante la pandemia, portando molti paesi ad avere difficoltà per testare e segnalare nuove infezioni da HIV.
Nuove strategie sono necessarie per migliorare la diagnosi precoce e rendere più persone consapevoli della loro infezione espandendo approcci diversificati e di facile utilizzo per il test HIV più ampiamente disponibile, secondo il rapporto. Sotto-diagnosi e sotto-reporting significa che la diagnosi tardiva dell’HIV rimane una sfida importante nella regione (europea)”.
Dal comunicato stampa dell’European Centre for Diseases Prevention and Control del 30 / 11 / 22 in occasione della giornata mondiale AIDS, dichiarazione del Direttore, Andrea Ammon:
“In assenza di test HIV regolari per le persone più a rischio, ci può essere un lungo periodo di tempo tra l’infezione da HIV e la diagnosi. Questo non è un bene per gli individui, in quanto hanno maggiori probabilità di malattie gravi e persino la morte se diagnosticata in ritardo. Inoltre, non è un bene per la salute pubblica, poiché gli individui positivi non trattati possono inconsapevolmente trasmettere l’HIV ai loro partner sessuali. Per questi motivi, vogliamo ridurre il numero di persone che vivono con HIV non diagnosticato attraverso test precoci e collegamento rapido con il trattamento dell’HIV. Sfortunatamente, vediamo le cose muoversi nella direzione opposta, con un gran numero di persone che vivono con l’HIV non diagnosticato”.